Nel 1975 il C.I.F.P. (Comitato Internazionale Fair Play) pubblicò La Carta del Fair Play, un documento che racchiude i concetti fondamentali del fair play. Questo documento è un decalogo internazionale dei nobili principi cui chiunque pratichi lo sport dovrebbe ispirarsi.
Qui di seguito i dieci punti su cui esso si fonda:
Fair play è un’espressione che significa gioco leale. Non si tratta di una regola scritta, bensì di un comportamento eticamente corretto da adottare nella pratica delle diverse discipline sportive.
Fair play significa rispettare le regole e l'avversario, accettare e riconoscere i propri limiti, sapere che i risultati sportivi ottenuti sono correlati all'impegno profuso.
Tuttavia il concetto di fair play non si esaurisce nel semplice rispetto delle regole. Esso, infatti, promuove valori, tanto importanti nella vita quanto nello sport, come l’amicizia, il rispetto del prossimo e lo spirito di gruppo.
Il fair play insegna, in una società in cui il fine giustifica spesso il mezzo, a saper perdere e a considerare anche la sconfitta un insegnamento prezioso per la crescita umana ed agonistica della persona.
La sempre maggiore spettacolarizzazione della società moderna influenza anche il mondo dello sport. Dentro e fuori i campi da gioco l’estetica e la forma dominano spesso sulla sostanza. I corpi sono sempre più ossessionati dalla loro cura e manutenzione, dal loro miglioramento estetico e dalla loro efficienza.
Neppure gli ambienti sportivi sono immuni da questa tendenza e l'allenamento spesso è centrato quasi esclusivamente sulla prestazione agonistica dell’atleta, trascurandone quella psicologica, mentale e relazionale altrettanto importanti per la crescita dello sportivo. La frequenza delle condotte dopanti e antisportive sono un triste esempio di questo trend.
Ancor prima di un modo di comportarsi, il fair play è un modo di pensare allo sport come un’occasione di partecipazione e di assunzione di responsabilità.
Il Fair Play è lotta all'inganno, alla violenza fisica e verbale, allo sfruttamento, all’eccessiva commercializzazione e alla corruzione. Lo sport praticato con fair play offre agli individui l'opportunità di conoscere meglio se stessi; di fissare e di raggiungere, attraverso la perseveranza e il sacrificio, gli obiettivi prefissati; di ottenere successi personali; di acquisire e migliorare le proprie capacità tecniche e dimostrare abilità; di interagire socialmente, divertirsi e raggiungere un buono stato di salute.
La lealtà nello sport (o fair play) è benefica per l'individuo, per le organizzazioni sportive e per la società nel suo complesso. Va ricordato, infatti, come gli atleti, in particolare quelli che praticano l’attività sportiva ai più alti livelli, rappresentino per molti giovani dei modelli di riferimento e hanno dunque una grande responsabilità nei loro confronti. Loro per primi devono fornire sani modelli comportamentali e metterli in pratica durante lo svolgimento dell’attività sportiva.
Il lato educativo, formativo e sociale dello sport si mostra in tutta la sua forza soltanto quando il fair play viene posto al centro dell'attenzione di tutti, praticanti e non, e solamente se non viene considerato un concetto marginale.
Al Fair play deve essere dunque attribuita la massima priorità da parte di coloro che, direttamente o indirettamente, favoriscono e promuovono esperienze sportive.
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